Santa Innocenza
Vergine e Martire del III secoloStoria di S. Innocenza
Nella parrocchia di Montetauro esiste fin dal 1766 un documento, consegnatoci da Mons. Francesco Castellini, vescovo di Rimini, in cui si racconta la vicenda di santa Innocenza. È un documento ufficiale della Chiesa riminese che ha conservato, dopo tanti secoli, lo straordinario racconto del martirio di questa giovane nativa di Montetauro. Alla fine del documento è precisato il giorno, il mese e l’anno in cui avvenne il fatto.
“Innocenza, giovane nobile della città di Rimini, di anni 17, essendo stata accusata a Diocleziano, che era qui di passaggio mentre si recava in Ungheria, fu mandata a prendere a Montetauro, di cui era signora. Trovata in preghiera davanti ad un crocifisso, con una serva, nella casa fabbricata dai suoi antenati (ancor oggi se ne vedono i resti), fu condotta davanti al tiranno. Innocenza confessò di essere cristiana, serva del Figlio di Dio e di Maria, e disprezzò il sacrificio degli idoli. Per questo fu condannata a morte e, condotta al luogo del supplizio, dal carnefice le furono trafitti i fianchi, lasciandovi in essi la spada. Non per questo la santa vergine diede segno di timore. Anzi, continuando per lo spazio di un’ora la preghiera, fattasi da capo a piedi il segno della croce, rese lo spirito a Dio. Il corpo fu dagli altri cristiani onorevolmente raccolto e sepolto in un sepolcro di marmo, facendo memoria dell’avvenimento. In seguito, in onore della santa furono fabbricate e dedicate due chiese, una a Rimini e una a Montetauro. Il giorno del suo martirio fu il 16 settembre del 296.”
Preghiera a S. Innocenza
O gloriosa martire Innocenza,
madre delle nostre anime e della Chiesa riminese,
tu che disprezzasti i tuoi beni e la tua giovane età
per non rinnegare il Cristo Gesù,
concedi anche a noi di non anteporre nulla all’amore di Dio:
né beni, né affetti e nemmeno la nostra stessa vita. Tu che per lo spazio di un’ora, sebbene trafitta da una spada,
rimanesti in orazione,
concedi ai nostri cuori di essere desti, vigilanti nella preghiera
e liberi dagli affanni e dalle preoccupazioni di questo mondo,
di cercare innanzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia. Tu che beata soffristi il martirio,
concedi anche a noi di soffrire con gioia per Gesù e con Gesù,
partecipando alla sua Passione
per poter aver parte anche alla sua Risurrezione;
e quando affronteremo l’ultimo nemico, la morte,
assistici in quell’ora e intercedi
perché possiamo entrare con te nella Gerusalemme celeste
e con le schiere dei Santi partecipare alle nozze eterne
con lo Sposo, il Cristo Signore, in Paradiso,
da dove tu certamente ci proteggi e intercedi per noi,
o Martire di Cristo. Amen.

