Storia della parrocchia

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Storia della chiesa parrocchiale

La decisione di porre mano ad un impegnativo lavoro di rinnovamento della chiesa parrocchiale di Montetauro è stata l’occasione preziosa per studiare l’origine di questo edificio, che sappiamo radicalmente ricostruito dopo il disastroso terremoto dell’anno 1786, sisma che segnò duramente la città di Rimini e dintorni. I resoconti delle Visite Pastorali descrivono sommariamente la chiesa precedente al sisma come costruita in età medievale, senza offrire indicazioni più precise, tanto meno delle date documentate. Quello che noi sappiamo con certezza è che, a Montetauro, l’istituto plebale (organizzazione ecclesiastica medievale delle campagne), era uno dei più antichi e vasti del riminese (Curradi, pagg. 153-154). Certamente il fatto di essere la terra natale di santa Innocenza, “signora di Montetauro”, uccisa per la sua fede in Cristo dall’imperatore Diocleziano nel 296, eletta patrona della nostra Diocesi da tempo immemorabile, ha influito sulla sua importanza ed antichità, che risale al primo millennio dell’era cristiana. Ricordiamo, ad esempio, una pergamena conservata nell’Archivio Vescovile di Ravenna in cui, sotto la data del 26 luglio 903, la nostra chiesa è citata come plebe sancte Nocentie (Curradi, pag. 150). Il toponimo “Pian della pieve”, che indica la piana alle falde della collina dove ora sorge la chiesa parrocchiale, ha però conservato memoria di una primitiva e più antica pieve costruita in questa zona, in un luogo ora dimenticato, i cui resti erano ancora visibili all’epoca di d. Giuseppe Cicchetti, come egli afferma nella sua relazione del 18 agosto 1912, scritta in occasione della Visita Pastorale del vescovo di Rimini mons. Vincenzo Scozzoli. Riportiamo tutto il primo punto di questa relazione, che ci fa capire quanto sapevano della storia dell’edificio i nostri parroci predecessori. “La titolare della chiesa di Montetauro è S. Innocenza, è parrocchiale e Matrice, è posta nel Comune di Coriano, Vicariato di S. Lorenzo in Coreggiano. Compie il suo giro pel servizio religioso colla parrocchia di S. Giovanni Battista di Vecciano. Non vi sono date positive circa la fondazione di questa chiesa, neppure si sa se sia stata consacrata, ma è certo però che è una delle chiese rurali più antiche della Diocesi. È tradizione che questa chiesa sia stata fabbricata due volte. La prima volta in un terreno chiamato piano della pieve, dove esistono ancora dei ruderi di fondamenta, e poi demolita questa sia stata fabbricata di nuovo sopra un colle non tanto lontano dalla prima, dove esiste tutt’ora. È certo però che anche la presente porta una data antica e si dice che sia stata fabbricata nel mille e trecento, non però nella forma in cui si trova presentemente, ma ben più ristretta e coll’andar del tempo, crescendo il numero della popolazione, si dovette venire anche all’ampliamento della detta chiesa”. Nell’ultima frase d. Cicchetti scrisse tutto quello che sapeva della storia dell’edificio, il periodo in cui fu costruito e le sue dimensioni. Ben poco, anzi, nulla di quella che doveva essere una delle pievi più significative della Diocesi! Con l’andar degli anni nessun passo in avanti fu fatto, e della precedente pieve costruita nella Piana si è persa pure la memoria del luogo in cui sorgeva. Eppure un piccolo indizio per chiarire la storia dell’edificio era apparso, quando l’intraprendente d. Giovanni Giommi, predecessore di d. Cicchetti, nel ricostruire con zelo il nuovo campanile, trovò un pilastrino in arenaria della vecchia chiesa con iscrizione e data: 1107. Ma il buon parroco pensò di compiere il suo dovere donando il reperto recuperato al Museo di Rimini, senza fare altre considerazioni di ordine storico riguardo la propria chiesa. Una nota positiva da segnalare è che il pilastrino, passato nelle mani di Luigi Tonini, venne disegnato e pubblicato nella sua Storia di Rimini. Con l’inizio di questi lavori di ristrutturazione si ha così una nuova possibilità di poter far luce sulla storia della nostra chiesa costruita sul colle, verificando le varie trasformazioni subite dall’edificio della fine del secolo XVIII e ricercando le tracce di quello precedente. Il primo lavoro da affrontare è la realizzazione di un nuovo pavimento con riscaldamento sottostante, per cui è necessario anche l’intervento della Soprintendenza Archeologica.

Cronotassi dei parroci di Montetauro

(dalla fine del ’700 ai giorni nostri)

don Gio. M. Antonio Brigliadori 1777 – 1807
don Domenico Paci  1807 – 1816
don Giacomo Gabellini 1816 – 1828
don Francesco Alessandrini 1828 – 1832
don Giuseppe Giommi 1832 – 1867
don Giovanni Giommi 1869 – 1906
don Giuseppe Cicchetti 1906 – 1941
don Vittorio Frisoni 1941 – 1956
don Antonio Marcaccini 1956 – 1961
don Silvio Buda 1961 – 1985
don Lanfranco Bellavista 1985